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a cura di Daniela Torniamenti
Naturopata Nutrizionista
La moderna fisiologia ha recentemente evidenziato la straordinaria complessità dell’intestino: oltre all’assorbimento dei nutrienti, gli si attribuiscono ruoli sempre maggiori nell’ambito della regolazione metabolica, neuroendocrina e immunitaria, che sottolineano la sua centralità per la salute dell’intero organismo. Nutraceutica e fitoterapia offrono strumenti utili a contrastare i diversi fattori che possono comprometterne l’equilibrio, inducendo disturbi localizzati o sistemici: sono rimedi indicati a preservare lo stato e la corretta permeabilità delle pareti intestinali, correggere l’ipersensilbilità viscerale, riequilibrare il microambiente e normalizzare la motilità.
Oggi più che mai i disturbi dell’apparato gastroenterico sono diffusissimi. In particolare nelle donne, appare evidente in età sempre più giovane la comparsa di gonfiori e alterazioni della motilità.
Il nostro intestino è lungo complessivamente circa 8 metri e la sua struttura, così come le sue funzioni, variano a seconda dei distretti. Proprio in questo “labirinto dalla forma tortuosa” avvengono diversi importanti processi:
- l’assorbimento dei nutrienti e, in una chiave di lettura psicosomatica, l’accettazione e la metabolizzazione del mondo esterno;
- l’eliminazione di scorie e agenti patogeni e – sempre con una lettura psicosomatica – di tutte quelle emozioni che non vorremmo facessero parte di noi;
- un’attività immunitaria importantissima, rappresentata dalle placche di Peyer, che fungono da sede e permettono la diffusione delle immunoglobuline volte alla difesa dell’organismo;
L’intestino inoltre ospita i neuroni enterici, che contengono fino al 90% di serotonina (l’ormone detto “del buon umore”, in quanto una sua carenza può indurre uno stato depressivo) presente nel nostro organismo.
In quest’ottica, risulta facile capire perchè l’intestino viene definito il nostro “secondo cervello” !!
La sezione dell’intestino più soggetta a infiammazione è il colon, e può essere causata da aggressioni virali, batteriche o parassitarie (colite dissenterica), da una scarsa irrorazione sanguigna (colite ischemica) o dall’impiego di farmaci (principalmente di antibiotici, in grado di alterare la flora batterica, favorendo quindi lo sviluppo di un batterio tossico, il Clostridium Difficile). Image may be NSFW.
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Ugualmente caratterizzata da dolori addominali spesso associati a meteorismo, sensazione di gonfiore e/o modificazioni della frequenza delle evacuazioni è la Sindrome del colon irritabile (SCI), in cui non trovando origini organiche, si ricercano le cause in fattori psicologici, quali ansia e depressione.
Supponendo che le reazioni psicosomatiche dell’apparato digerente siano l’espressione di uno stato di sofferenza emotiva, è facile riscontrare questo disturbo più frequentemente in persone dinamiche, oberate di responsabilità e fortemente emotive, oppure insoddisfatte, frustrate ed esposte a stress sociali e forse, proprio per questo motivo, può produrre un disagio a volte maggiore di chi soffre di una patologia organica anche grave.
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Clik here to view.Proprio in questo ambito la natura può esserci d’aiuto: prodotti erboristici ad attività ansiolitico-sedativa come la passiflora, l’escolzia o la melissa supportano il tono dell’umore lavorando sulla somatizzazione a livello viscerale; mentre iperico, griffonia o rodiola possono agire favorevolmente in caso di leggeri stati depressivi, cause ed effetti della sindrome stessa.
La terapia farmacologica invece si basa su farmaci che agiscono in antagonismo all’azione dell’acetilcolina (detti anticolinergici) che esplicano un effetto rilassante e spasmolitico della muscolatura liscia, ma che, ad alti dosaggi, possono avere effetti indesiderati. A livello fitoterapico si può, per alleviare il dolore e la tensione addominale, assumere camomilla matricaria, anice e finocchio.
In realtà, le cause di questi problemi a volte vanno ricercate anche nelle cattive abitudini alimentari, come il sempre più frequente consumo di cibi raffinati, conservati e ricchi di zuccheri. Quindi, altrettanto importante sarebbe mantenere una dieta equilibrata, caratterizzata da un corretto apporto di fibre solubili, utili sia in caso di stipsi che di dissenteria, cercando di evitare o limitare quelle insolubili (cellulosa, emicellulosa e lignina) almeno nella fase acuta; apportare la quantità di acqua necessaria all’organismo, che generalmente si esprime in circa 1,5 litri al giorno, escluse le bevande al pasto; evitare cibi e sostanze considerati irritanti, come salumi, fritti, bibite gasate, alcolici, caffeina e teina.Image may be NSFW.
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Esistono poi degli alimenti ritenuti responsabili se non dell’insorgenza, almeno della riacutizzazione della sindrome. In particolare andrebbero quindi evitati: latte e derivati; verdure come fagioli, cavoletti di Bruxelles, carciofi, pomodori, peperoni e, in generale, la frutta, in quanto gli zuccheri contenuti tendono a fermentare nell’intestino attivando il fenomeno del meteorismo.
Da considerare inoltre che gli individui affetti da SCI sono maggiormente esposti alla celiachia, per cui sarebbe consigliabile che si sottoponessero al test per le intolleranze alimentari, oltre che a quello di tipo allergologico, al fine di escludere forme di sensibilizzazione alimentare.
Nelle persone affette da sindrome dell’intestino irritabile è stata osservata un’anomalia della microflora intestinale, in particolare si assiste ad una diminuzione dei Bifidobatteri e dei Lattobacilli. Questa perturbazione dell’ecosistema intestinale genera uno stato di disbiosi, che contribuisce all’insorgenza dei sintomi caratteristici: produzione di gas, alterazione della motilità e aumento della sensibilità del tratto intestinale.
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Clik here to view.Il trattamento fitoterapico si basa pertanto sull’utilizzo di rimedi utili al riequilibrio della flora batterica intestinale e al recupero della corretta fisiologia: fruttoligosaccaridi (fibre prebiotiche in grado di rinforzare e mantenere l’eubiosi intestinale), inulina (come fonte nutritiva dei batteri probiotici), polpa di Baobab (ha proprietà prebiotiche, come stimolante della crescita di bifidobatteri), camomilla (attività spasmolitica, antinfiammatoria, antimicrobica e sedativa), fermenti probiotici (integrazione indispensabile in caso di evidente disbiosi), magnesio (utile in caso di stress), oltre alle piante di cui abbiamo già parlato inerenti l’aspetto umorale.
Particolarmente interessante l’associazione a piante ricche di mucillagini, quali malva e achillea, per il loro effetto “rinfrescante” sulle mucose e a gemmoderivati come il mirtillo rosso e il fico.
In conclusione, l’addome è soggetto e sede del confronto con se stessi e con il mondo esterno, risultando il luogo di molteplici conflitti e disequilibri emotivi oltre che organici. Non a caso i disturbi di questo tratto sono prevalentemente di origine multifattoriale e, oltre ad un’indagine accurata, necessitano di un approccio il più possibile olistico, che ponga l’individualità al centro di un percorso di riequilibrio.